Link lettera dal sito del Vaticano
A CONCLUSIONE
DEL GIUBILEO STRAORDINARIO
DELLA MISERICORDIA
Alcune questioni particolari nella Lettera apostolica del Papa a conclusione del Giubileo
- L’annuncio della misericordia di Dio rimane sempre attuale e necessario. Cristo continua a proporre a tutti i credenti la strada della conversione, per avere salvezza. E attende tutti con un cuore pieno di compassione.
- Chi ha procurato l’aborto volontario incorre nella scomunica. Perché? Con la pena canonica della scomunica, la Chiesa intende ricordare che la vita umana è sempre un dono grande. Nessuno può essere arbitro della vita altrui. Uccidere un innocente incapace di difendersi è un grave peccato contro Dio. Poiché lo Stato ha legalizzato l’aborto, la Chiesa richiama la gravità della scelta.
Incorre nella scomunica la donna che liberamente sceglie l’aborto, i famigliari che appoggiano e incoraggiano la scelta, i sanitari che attuano l’interruzione di gravidanza. La Chiesa invita anche a pensare che spesse volta la donna è stata lasciata sola o addirittura costretta all’aborto. E porterà per sempre con sé il vuoto lasciato dalla vita che era in lei.
- Cosa succedeva prima della lettera del Papa?
Il sacerdote che ascoltava la confessione era tenuto ad invitare chi confessava il peccato di aborto a tornare in un secondo momento. Il sacerdote doveva chiedere al Vescovo l’autorizzazione ad assolvere e togliere la scomunica (ovviamente sempre rispettando il segreto confessionale!). Oppure indirizzava il penitente ad uno dei sacerdoti stabilmente autorizzati dal Vescovo (vicari episcopali e vicari foranei). Questa tempistica dilatata serviva come percorso terapeutico, in vista di un cammino di rinascita interiore della persona che aveva abortito. Il perdono veniva sempre concesso a chiunque fosse veramente pentito.
- Ora cosa succede?
Ora non è più necessario chiedere l’autorizzazione al Vescovo. Ogni sacerdote può togliere la scomunica e assolvere il peccato di aborto, senza chiedere autorizzazioni, pur con l’impegno di ricordare il valore grande della vita, che va sempre accolta e difesa.
I sacerdoti sono comunque tenuti a informare che con l’interruzione volontaria di gravidanza il fedele incorre tutt’oggi nella scomunica, quindi ha necessità urgente di accostarsi alla confessione, per ritornare nella piena comunione e ottenere il dono della misericordia di Dio.