1 Stazione: Gesù è condannato a morte da Pilato
Dal Vangelo secondo Matteo
Mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, Gesù non rispondeva nulla. Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose attestano contro di te?». Ma Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore. Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.
PILATO
Ho sbagliato, Lo so.
Mi aveva avvertito mia moglie Claudia,
dicendomi che nella notte era stata molto turbata in sogno a causa di quell’uomo.
Io non l’ho ascoltata, ho lasciato che fosse condannato un innocente.
Ho tentato la strada della liberazione di un condannato per la Pasqua, ma quella gente, istigata dai sacerdoti, ha richiesto Barabba.
Hanno preferito un criminale ad un giusto.
Ed io per timore ho acconsentito che fosse crocifisso l’unico innocente.
Ho sbagliato, Lo ammetto con vergogna, ma lo ammetto.
Non cerco scusanti. Mi sono lavato le mani e sono stato un infame.
Però vorrei che la mia pena per ciò che ho fatto fosse anche la tua pena, fratello o sorella che ascolti.
Vorrei che riflettessi anche tu:
quante volte di fronte ad un’ingiustizia chiudi le labbra?
Quante volte fingi di non vedere?
In quante occasioni, pur di non perdere la faccia, accetti che un innocente soffra ingiustamente…
La mia storia può essere anche la tua storia.
Il mio errore può essere il tuo.
Non lavarti le mani: riconosci le ingiustizie, difendi il debole,
prenditi cura dell’oppresso,
denuncia ogni violazione della dignità umana.
E di fronte ad un fratello che soffre, pensa che quello, chiunque sia, è Cristo stesso:
egli ti chiede di comprometterti per lui.
Intercessioni
Lett. Rispondiamo dicendo: “Signore pietà”
Tutti Signore pietà
Lett. Quando si affievoliscono la nostra fede e la nostra coerenza nelle situazioni quotidiane.
Lett. Quando non sappiamo vivere nella tua amicizia e non ci comportiamo come tuoi discepoli.
Lett. Quando voltiamo le spalle al fratello che soffre, all’emarginato, al malato, all’anziano e allo straniero in cerca di aiuto.
Sac. Signore, insegnaci ad imitare il tuo modello di umiltà e gli esempi della tua passione; tu che non hai voluto usare la forza per difendere te stesso, rendi noi miti e disponibili ad accogliere ed incontrare anche chi ci è ostile, vincendo ogni violenza con la forza dell’Amore e del dialogo.
2 Stazione: Gesù è caricato della croce
Dal Vangelo secondo Giovanni.
Pilato consegnò loro Gesù perché fosse crocifisso. Essi lo presero ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo»
SOLDATO
Uno tra i tanti, un malfattore qualunque.
E’ stato condannato alla peggiore delle pene, la crocifissione.
O è un traditore, o un criminale della peggior specie, o è un infame.
Qualcosa avrà compiuto per essere mandato a morire appeso al legno.
Così pensavo in cuor mio, finché non appoggiai il patibolo sulle sue spalle.
Soffriva, ma era sereno. Il corpo era martoriato dalla flagellazione, eppure non bestemmiava.
Tutti lo insultavano e deridevano, ed egli accettava tutto,
sussurrando parole di perdono.
Chi sei tu, condannato? Gli chiesi. Perchè ti hanno ridotto così?
Che hai combinato, tanto che hanno preferito Barabba a te?
“Guardami e rifletti, cammina dietro a me e comprenderai”
così mi disse, con un filo di voce.
Per non farmi deridere dai miei commilitoni iniziai a colpirlo e a strattonarlo.
Ed egli in silenzio ancora pregava e perdonava.
Non capivo, eppure mi inquietava quel viso…
Ora comprendo. Ora ho conosciuto la sua identità, ho capito il valore di quella sofferenza.
Ora so cosa significa amare.
Mi chiedo se sarò mai capace di amare anch’io fino a questo punto…
Intercessioni
Lett. Rispondiamo dicendo: “Perdonaci, Signore”
Lett. Quando ti abbiamo fatto soffrire sulla croce e quando ancor oggi ti crocifiggiamo con le nostre infedeltà, noi ti preghiamo:
Lett. Quando il tuo nome non riesce ad unire la tua chiesa, a renderla salda, forte, al servizio dell’umanità; quando i tuoi fedeli non si riconoscono più come redenti della tua croce, noi ti preghiamo:
Lett. Quando la nostra testimonianza d’amore cede il passo all’egoismo e non sappiamo più tramandare al mondo il tuo gesto supremo sulla croce, noi ti preghiamo:
Preghiamo:
Effondi, o Padre, nel nostro cuore, la grazia meritata dal tuo Figlio innocente condannato a morte. Donaci sentimenti di confidente abbandono alla tua volontà E fa’ che seguiamo sempre il cammino da lui tracciato. Per Cristo nostro Signore. Amen.
3 stazione: Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce.
Dal Vangelo secondo Marco.
Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota, che significa luogo del cranio.
SIMONE DI CIRENE
Mi chiamo Simone e provengo dalla città di Cirene, nel nord Africa.
Da tempo ero a Gerusalemme, per motivi di lavoro.
Avevo una famiglia, e quel giorno tornavo dai campi che avevo coltivato.
Ero stanco e desideroso di tornare a casa.
Mi presero i soldati: temetti il peggio.
Cosa volevano da me, quel giorno, in mezzo a quella scena di sofferenza?
Notai i tre condannati, caricati del patibolo: cosa c’entravo io?
Mi indicarono un pover’uomo, tutto piagato e sanguinante.
Gli tolsero il patibolo e lo posero sulle mie spalle con la forza.
Mi sentii morire: che avevo fatto di male?
“Tranquillo, mi dissero, non morirai.
Soltanto devi portare questo pezzo di legno:
lui non si regge più in piedi. Ma sulla croce ci finirà lui, non te”.
Avrei voluto scappare, ma non potevo.
Sorressi malvolentieri quel peso:
era immensamente grande, quasi insostenibile, lacerava le spalle.
Ma di cos’era fatto quel patibolo?
Sembrava che su quel legno fosse caricato il peso del male del mondo intero!
Arrivammo al Golgota.
Gettai a terra, quasi con disprezzo, quello strumento di morte.
Rivolsi uno sguardo carico di stizza a quel condannato.
“Grazie, mi disse. Dio ama chi compie un gesto di carità”.
La sua parola, il suo sguardo, mi toccarono il cuore.
Da quel giorno ho imparato a servire non con rabbia, ma con gioia;
non per forza, ma per amore.
Intercessioni
Lett. Rispondiamo dicendo: “Sostienici, Signore”
Tutti Sostienici, Signore
Lett. Quando fatichiamo a portare il peso della nostra croce.
Lett. Quando non riusciamo a condividere la croce dei nostri fratelli.
Lett. Quando siamo chiamati a compiere un servizio che ci costa tanta fatica
Preghiamo:
Rendici, o Dio, compagni provvidi e amici sinceri del nostro prossimo: suscita nel nostro spirito una compassione operosa per quanti sono nella prova. Donaci di servire tutti secondo la carità del vangelo. Amen.
4 stazione: Gesù cade sotto il peso della croce
Dal libro del profeta Isaia.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità .
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui:
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
UN BAMBINO
L’ho visto vacillare e cadere.
E’ stato uno spettacolo tragico, eppure rasserenante.
E’ stata un’umiliazione tremenda, tuttavia dal suo volto emanava pace.
Ero solo un bambino.
Con alcuni amici mi ero recato sulla via che conduce al Golgotha:
la strada della morte.
Succedeva ogni tanto in città:
i romani condannavano un delinquente al supplizio della croce e noi ragazzi, che non potevamo assistere alla scena, ci disponevamo lungo la strada, per veder sfilare il condannato.
Sentivamo le grida disperate, leggevamo sul volto del malfattore i segni dell’atroce sofferenza, la paura della morte.
Quel giorno fu differente. Quell’uomo, pur sofferente, era nella pace.
Cadde a terra, rotolò nella polvere, sembrava morto,
eppure con una impensata energia interiore si rialzò, dopo aver elevato lo sguardo al cielo.
Da quel giorno ho imparato che dopo ogni caduta ci si può rialzare.
Quando sei nella prova o nella difficoltà, quando sei oppresso dal dolore o schiacciato dal tuo male,
devi essere certo che lassù c’è qualcuno che ti può aiutare:
egli ti risolleverà.
Intercessioni
Lett. Ripetiamo insieme: “Perdonaci, Signore”.
Tutti Perdonaci Signore
Lett. Quando il tuo esempio d’amore non trova posto nel nostro cuore e noi non sappiamo più vivere in comunione con gli altri; ti preghiamo!
Lett. Quando ci scoraggiamo nel cammino e non abbiamo la forza di rialzarci, dopo una caduta. Ti preghiamo!
Lett. Quando, confusi dalle ricchezze o delusi dalle avversità, non sappiamo più chiederti di essere con te nel tuo Regno; ti preghiamo!
Preghiamo:
Signore Gesù, che sulla via dolorosa sei caduto, ed hai avuto la forza di rialzarti e riprendere il cammino, insegnaci a non abbatterci mai, a camminare con fiducia dietro a te, a credere che al di là di ogni croce c’è la speranza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
5 Stazione: Veronica asciuga il volto di Gesù.
Dal Salmo 27
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto!”.
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
VERONICA
Ho cercato per tanto tempo di incontrare Gesù.
Ne parlavano in molti:
chi raccontava i suoi miracoli, chi riferiva i suoi discorsi, chi lo insultava dicendo che era un falso.
Io volevo vederlo. Ma non ero mai riuscita ad intercettare i suoi passi.
Quel giorno, sospinta interiormente, uscii di casa.
Su quella strada, su quel cammino di morte, c’era lui.
Lo vidi da lontano, barcollava, sanguinava, il suo volto era una maschera di dolore.
Con coraggio uscii dalla folla, mi avvicinai a lui, lo guardai con rispetto.
Lui rimase in silenzio: i suoi occhi parlavano di misericordia.
Avevo un rude panno da cucina in mano: senza troppo riflettere, lo poggiai sul suo volto, per astergere dal suo viso il sangue che colava e la polvere che lo sfigurava.
Conservo ancora quel panno:
c’è quel volto impresso, c’è la sua sofferenza, ci sono i tratti di un amore immenso, che è diventato dono della vita.
Ogni volta che guardo quella immagine, riconosco in essa i lineamenti di ogni sofferente, di ogni condannato, di ogni povero.
Ancora oggi Cristo patisce, sanguina, chiede aiuto, muore sulle nostre strade.
Ci chiede, oggi e sempre, comprensione, vicinanza, solidarietà.
Ci chiede di uscire dalla folla anonima e ci domanda il coraggio di un gesto di carità.
Intercessioni
Lett. Diciamo insieme: Ascoltaci o Signore!
Tutti Ascoltaci, Signore
Lett. Aiutaci, Gesù a riconoscere la tua croce in tutte le miserie della vita e in ogni uomo che soffre. Ti preghiamo!
Lett. Aiutaci, o Signore, a rispettare la dignità di ogni fratello o sorella; rendici capaci di accogliere tutti, con il tuo stesso amore. Preghiamo.
Lett. Ti chiediamo Signore di aiutarci a non dimenticare mai la tua passione, affinché la nostra vita sia ricolma del tuo stesso amore e porti frutti di speranza nel mondo, ti preghiamo!
Preghiamo
Concedi anche a noi, o buon Signore, di non affannarci per cosa alcuna sulla terra, di sopportare la perdita di tutto, e di accettare pazientemente tutte le prove della vita per tuo amore. A te Gesù, vestito di luce come un manto, onore, e gloria, sapienza nei secoli dei secoli. Amen.
6 Stazione: Gesù è spogliato delle vesti
Dal Vangelo secondo San Giovanni. Gv 19,23-24
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: – Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: “Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte”. E i soldati fecero proprio così.
SOLDATO
E’ toccata in sorte proprio a me:
è stato un gioco semplice, un dado tirato e ho vinto.
E’ una tunica sporca, intrisa di sangue, di sudore e di polvere.
Eppure è una tunica ancora bella, tessuta tutta d’un pezzo,
lavorata al telaio da mani esperte.
L’ho fatta lavare accuratamente, l’ho stesa al sole, l’ho fatta diventare nuova.
E’ strano come emani ancora un intenso profumo, che non si toglie in nessun modo.
E’ il profumo dell’amore, è l’odore buono di una vita spesa nella carità, nel servizio agli altri, è il ricordo di chi ha scelto non di trattenere la vita come tesoro prezioso, bensì di donarla, affinché altri potessero vivere.
Ora anch’io sono diventato suo discepolo:
vorrei che tutti noi, credenti in lui, fossimo come questa tunica:
uniti e concordi, senza lacerazioni, capaci di diffondere nel mondo il profumo di Cristo!
Intercessioni
Lett. Rispondiamo dicendo “Donaci il tuo Spirito, Signore”
Tutti Donaci il tuo Spirito, Signore!
Lett. Apri i nostri occhi, perché ti riconosciamo presente in ogni fratello umiliato, colpito, privato della propria dignità. Preghiamo.
Lett. Aiutaci, o Signore, a riconoscere le ingiustizie, a difendere chi è oppresso, a soccorrere chi è povero ed indifeso. Preghiamo.
Lett. Rendici capaci di testimoniare il tuo Vangelo, non nelle grandi occasioni soltanto, ma in ogni circostanza della vita. Ti preghiamo!
Preghiamo
Concedi a noi, Signore, di essere segno e trasparenza del tuo amore. Rendi la tua Chiesa unita e concorde. E fa’ che tutti i credenti formino un cuor solo ed un’anima sola. A te Gesù, umiliato e deriso, onore, e gloria, sapienza nei secoli dei secoli. Amen.
7 Stazione: Gesù è inchiodato sulla croce
Dal Vangelo di Giovanni
25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
DISCEPOLO
Solo chi ama veramente sa cosa significhi soffrire.
Là, presso la croce, accanto alla madre di Lui, diventata madre mia, ho compreso il valore dell’amore, il significato del dolore.
Gesù ha sempre avuto verso di me uno sguardo di predilezione:
io, il più giovane, talvolta tentato di protagonismo, fui amato intensamente, con un affetto sincero.
Per me Gesù era il maestro, il fratello maggiore, il punto di riferimento sicuro per la mia giovinezza.
Presso la croce, vedendolo soffrire e morire, ho visto venir meno tutte le sicurezze, ho appreso come tutto vacilla e viene perduto.
Sono stato tentato di lasciarmi prendere dalla disperazione, di fuggire lontano da lui e da tutti.
Ma poi sono rimasto lì, insieme con Maria, mentre il mondo era avvolto dalla tenebra.
Sono rimasto ai piedi di quella croce, ho raccolto il suo spirito, effuso nel momento estremo;
ho capito che c’è qualcosa che non passa:
l’amore, solo l’amore è per sempre e vince anche la morte.
Intercessioni
Lett. Preghiamo insieme e diciamo: “Signore, ascoltaci”
Tutti Signore, ascoltaci
Lett. Con la tua croce, o Gesù, tu hai donato speranza: concedi agli uomini del nostro tempo di accogliere la tua parola, come unica luce capace di illuminare ogni sofferenza nel corpo e nello spirito. Ti preghiamo.
Lett. Con la tua croce, o Gesù, ci hai rivelato l’immenso amore del Padre: rendici parte di questo grandioso progetto, che ci vuole uniti a Te oggi e nell’eternità. Ti preghiamo.
Lett. Con la tua croce, o Gesù, hai insegnato al mondo che solo l’amore vince il male. Rendici capaci di accogliere, di amare, di perdonare. Ti preghiamo.
Preghiamo.
Siamo qui, Signore, a contemplare la tua croce, a meditare sul tuo martirio. Siamo presso la croce con Maria e con il discepolo. Donaci il tuo spirito, afficnhè possiamo testimoniare al mondo la grandezza del tuo amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
8 Stazione: Gesù muore in croce
Dal Vangelo secondo Marco.
Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte:Eloì , Eloì , lema sabactà ni? che significa:Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?…
Ed egli, dando un forte grido, spirò.
Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo,
disse:” Veramente quest’uomo era Figlio di Dio! “.
CENTURIONE
Veramente era figlio di Dio.
Ho visto tanti condannati morire in croce.
Ho eseguito molte pene capitali.
Ma non ho mai visto qualcuno morire così.
Con i miei soldati avevo l’incarico di mettere a morte quei malfattori, di condurli al luogo delle esecuzioni, di inchiodarli con robusti chiodi al legno, di presidiare il luogo fino alla morte certa dei condannati.
Vi assicuro, fratelli:
nessuno mai ha vissuto così gli ultimi istanti, nessuno mai è spirato così!
Da quel legno, nel pieno di una tenebra impenetrabile, la luce rifulse sul mondo, la luce sfolgorò nel mio cuore.
Ho visto Dio:
il Dio eterno, il Dio in cui non ho mai creduto, il Dio che spesso ho bestemmiato.
Era lì, esanime, con il volto rappacificato dopo la lunga lotta contro il male.
Era lì, morto eppure più che mai vivo.
Era sulla croce, ma soprattutto nel mio cuore.
Io credo in te, Gesù figlio di Dio.
Io ti amo, salvatore mio e del mondo intero.
Intercessioni
Diciamo insieme: A te la lode e la gloria per sempre!
- Signore Gesù, che ti sei addossato le nostre iniquità…
- Signore Gesù, che hai portato il peccato di molti e intercedi per i peccatori…
- Signore Gesù, che hai sofferto per i nostri peccati…
- Signore Gesù, fatto obbediente per noi fino alla morte in croce…
- Signore Gesù, che dal tuo fianco hai fatto scaturire la tua Chiesa, sacramento universale di salvezza…
- Signore Gesù, Agnello, nostra Pasqua, immolato per la salvezza del mondo…
- Signore Gesù, che ci hai redenti con la tua morte e risurrezione…
Preghiamo.
Cristo Gesù, sorgente della vita, di ogni grazia e di ogni bellezza, donaci di contemplare il tuo volto: il volto di chi salva il mondo e lo conduce verso il Padre. Signore, a te sale la nostra lode, la lode di tutti i redenti: concedici di scorgere nella follia della Croce la promessa della nostra risurrezione. A te l’onore e la gloria nei secoli dei secoli.
9 Stazione: Gesù è deposto nel sepolcro
Dal Vangelo secondo Giovanni.
Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza seppellire per i Giudei. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Parasceve dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.
NICODEMO
Ti avevo cercato di notte, Gesù, maestro di vita.
Mi avevi donato la luce, mi avevi parlato del grande amore di Dio per l’umanità:
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito…”
Oggi comprendo la grandezza di questa rivelazione,
oggi contemplo la realizzazione di questo progetto di salvezza.
Era proprio necessario soffrire così, maestro mio?
Perché hai scelto questa via così drammatica?
Perché non sei tornato in dietro?
C’è ancora un mondo da salvare, ci sono ciechi a cui donare la vista, lebbrosi da guarire, morti da richiamare all’esistenza.
Gesù maestro, ci sono ancora tanti poveri ed emarginati, c’è ancora tanta ingiustizia, ci sono guerre e divisioni, anche tra i credenti in te, c’è una enorme corruzione che dilaga, anche tra coloro che dovrebbero rappresentarti.
Perché non sei sceso da quella croce, perché non hai spazzato via il male per sempre?
Gesù, mentre pongo una grossa pietra davanti al tuo sepolcro, comprendo che ora tocca a me, è la mia ora:
è l’ora dei testimoni credenti e credibili.
Da oggi in poi sarò io, saremo noi a rendere presente ed attuale il tuo messaggio, a continuare la tua opera per la salvezza del mondo.
Gesù, sepolto nelle viscere della terra, Gesù vincitore della morte, rimani con noi, mentre sul mondo scende la sera.
Intercessioni
Lett. Con fiducia invochiamo l’intercessione di Maria: Aiutaci ad amare Gesù, tuo figlio.
- O Maria, che per prima hai creduto in questo mistero di salvezza, aiuta anche noi, tuoi figli, ad accogliere nel nostro cuore il Redentore.
- Tu che hai assistito alla Passione del tuo Figlio, aiuta anche noi, tuoi figli, ad accettare ogni sofferenza e a renderla, con Lui nel cuore, un vero strumento di salvezza.
- Tu che hai atteso nella fede, nel silenzio del Sabato Santo, che Dio manifestasse la sua gloria, all’alba del terzo giorno.
Preghiamo.
Guarda, Padre santo, il sangue che sgorga dal costato trafitto del Salvatore; guarda il sangue versato da tante vittime dell’odio, della guerra, del terrorismo, e concedi benigno che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace, e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio e alla liberazione dell’uomo. Per Cristo nostro Signore.